Temple de Memoire - 2631

Una litografia con le donne illustri di tutti i tempi, per l’8 marzo, Giornata internazionale della donna.

Tra le ricche collezioni del Museo Mangini Bonomi, accanto a molteplici “oggetti d’uso”, di vita e di antiquariato minore, troviamo un piccolo nucleo di opere di grafica, distribuite tra gli spazi espositivi museali e quelli della Dimora. Nell’abitazione, in particolare nel vestibolo al terzo piano, è presente un numero esiguo di incisioni di soggetto perlopiù mitologico, mentre nella camera da letto al quarto piano sono visibili raffigurazioni di soggetto napoleonico, quasi fossimo in un suggestivo Cabinet Napoléonien. Nella Sala C al primo piano del Museo è presente, invece, uno specifico raccoglitore metallico ideato da Emilio Carlo Mangini, nel quale sono conservati tarocchi e carte da gioco di foggia, epoca e provenienza differenti, giochi da tavolo, stampe popolari.

Tra tali incisioni, spicca la grande litografia a colori Temple de Memoire, con la quale il Museo Mangini Bonomi vuole onorare quest’anno l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna. Un vero e proprio manifesto della femminilità in tutte le sue sfaccettature, creato negli anni del cosiddetto femminismo della prima ondata, che va dalla prima metà del XIX agli inizi del XX secolo (sebbene l’attivismo e le filosofie femministe ebbero origine già nel Settecento, specialmente nella corrente dell’Illuminismo).

Databile al secondo quarto dell’Ottocento, come deducibile dalla firma in basso a destra la stampa è opera di Napoléon Thomas, fecondo illustratore, incisore, litografo e disegnatore attivo in Francia tra anni Trenta e Settanta del XIX secolo. Thomas si specializzò nella realizzazione di litografie, litografie a colori e cromolitografie, di soggetto sia religioso che profano; rimanendo nell’ambito museale milanese, si ricordano gli esemplari di sua mano custoditi presso la Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco.

La tavola a colori della collezione Mangini Bonomi illustra una cronologia delle donne più celebri dalle origini sino alla metà dell’Ottocento, partendo da Eva per arrivare ad Anne-Françoise-Hippolyte Boutet, meglio nota come Mademoiselle Mars, rinomata attrice teatrale parigina della Comédie-Française. Le figure femminili qui ritratte sono di varia natura, con una preponderanza di quelle di natali francesi. Troviamo eroine bibliche, della mitologia o dell’antichità classica; alcune sante; regine di svariati regni; le donne di casa Bonaparte, come la madre di Napoleone, Maria Letizia Ramolino, le sorelle Paolina, Elisa e Carolina, la figliastra Ortensia di Beauharnais. Innanzi a una nitida e maestosa struttura architettonica, simile a una quinta teatrale, nella quale si leggono i nomi delle ottantacinque protagoniste dell’incisione, scorre davanti ai nostri occhi un multiforme e variopinto florilegio di personaggi muliebri: menzioniamo, per esempio, l’eroina Giuditta, Didone di Cartagine, la celeberrima Cleopatra, sant’Elena, santa Clotilde, Giovanna d’Arco (che però, all’epoca della realizzazione della litografia, non era ancora stata innalzata agli onori degli altari), Caterina de’ Medici, Anna Bolena, Maria I d’Inghilterra detta “la Sanguinaria”, Elisabetta I Tudor, Maria Stuarda, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria e una delle sue figlie, la sfortunata Maria Antonietta, Cristina di Svezia, la rivoluzionaria francese filo-girondina Charlotte Corday, nota per aver assassinato Jean-Paul Marat mentre questi era a mollo in una vasca da bagno.

Sulla tavola non sono presenti informazioni inerenti all’editore; sappiamo però che, a partire dagli anni Cinquanta del XIX secolo, le litografie di Thomas vennero pubblicate principalmente dalla stamperia Becquet Frères di Parigi e dallo stampatore J. B. Gadola di Lione.

Stefano Balbiani, storico dell’arte (Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici)