Maggio è un mese molto vivace per il nostro Museo! Sabato 17 e domenica 18 abbiamo partecipato con entusiasmo a Open House 2025, e domenica 25 maggio siamo tra i protagonisti di Cortili Aperti, evento organizzato dall’ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane in occasione della sua XXX Giornata Nazionale, che quest’anno ci ha invitato a partecipare a questa importante iniziativa. In questa giornata speciale, il pubblico avrà l’opportunità di scoprire uno degli angoli più suggestivi della nostra Casa Museo: il piccolo e affascinante cortile, ricco di dettagli curiosi e atmosfere suggestive.

Appena entrati, i visitatori sono accolti da una “sorpresa”, che non ci si aspetta in una casa-museo come la nostra, caratterizzata dalle collezioni di oggetti d’uso dei tempi passati: sulla parete sinistra dell’ingresso è esposto il fossile di una palma del genere Latanites, risalente all’Eocene (inv. 1435), proveniente da Bolca (VR). Attraversando l’elegante cancello in ferro battuto, raffinata opera settecentesca del Nord Italia, si accede al cortile, che si articola in una parte porticata e in una zona a cielo aperto. Sotto il portico, sorretto da colonne in granito del XVII secolo, è sita una scenografica colonna tortile in legno con capitello composito (inv. 1468). Nella parte scoperta, invece, si trova un pozzo in pietra serena di epoca rinascimentale (inv. 1456). Di ambedue gli oggetti le schede inventariali redatte nel 1999 e nel 2002 dicono poco: occorrerà un approfondimento di studio per verificarne la provenienza e le date leggibili nelle schede: secolo XV per il pozzo, sec. XVII- XVIII per la colonna.

Sotto il portico, a parete, i visitatori possono ammirare il ritratto bronzeo di Emilio Carlo Mangini (inv. 3695), fondatore del Museo: caratterizzato da uno sguardo vivido e intenso, con un foulard che spunta dal colletto della camicia. Sotto, una targa in bronzo accoglie il pubblico con un messaggio che esprime lo spirito del nostro Museo: il desiderio dei fondatori, Emilio Carlo e Giuseppe, che gli oggetti e gli arredi raccolti “di origine latina” del passato possano essere utili alle future generazioni.

Il percorso del piano terreno prosegue nell’ex-androne interno, sorvegliato da due cani in marmo bianco, di produzione toscana di fine Settecento (inv. 3068). A rafforzare il simbolico compito di proteggere i tesori della Casa Museo, nella zona porticata si trovano altri due levrieri in terracotta (inv. 1499), posti a guardia dell’accesso ai piani superiori.

L’ex androne, che evoca l’atmosfera di una piccola cappella privata, è il primo ambiente in cui si incontrano le collezioni mobili del Museo: una vera e propria wunderkammer in miniatura, con oggetti provenienti da epoche e luoghi diversi.

Tra i pezzi più significativi spicca una raffinata portantina in noce settecentesca con interni in cuoio nero e seta verde, appartenuta a Pietro Leopoldo I, Granduca di Toscana e futuro imperatore Leopoldo II d’Asburgo-Lorena (inv. 1455). Accanto, si trovano un imponente forziere-armadio in ferro borchiato (inv. 3116), un forziere militare (inv. 3351), un grande portone settecentesco (inv. 3049) e un trono da processione veneziano, databile tra Sei e Settecento, di origine – sembrerebbe – imperiale (inv. 280). Sopra il trono, è collocato a parete un delicato bassorilievo in terracotta policroma raffigurante una Madonna con Bambino e cherubini, un’opera ottocentesca ispirata ai modelli della bottega fiorentina di Luca della Robbia (inv. 1453). Più in basso, è incastonato nel muro un piccolo lavabo da sacrestia settecentesco, di origine bergamasca (inv. 1452).

A conclusione dell’itinerario dell’ex-androne, sopra una colonna scanalata in pietra arenaria (inv. 3467), si trova il modello in resina (inv. 3697), realizzato a Parigi con tecniche digitali (dipinto in un secondo momento) del ritratto scultoreo di Emilio Carlo Mangini già visto sotto il loggiato. Infine, accanto, su un cavalletto, due libretti raccolgono pensieri e scritti del fondatore: Emilio racconta (Natale 1993 – Capodanno 1994) e Emilio racconta ancora (Natale 2001 – Capodanno 2002).

Vi aspettiamo e vi invitiamo a vivere queste giornate di maggio, e non solo, come un’occasione unica per immergervi nella storia, nell’arte e nelle memorie custodite tra le mura della nostra Casa Museo!

Francesco Albertini, storico dell’arte, assistente di Direzione

Il cortile del Museo