Ottobre è il mese autunnale per eccellenza: le ore si accorciano pian piano, compare il primo freddo e piace stare a tavola nel tepore delle cucine. Sarà per questo che proprio in ottobre si celebrano due importanti giornate legate al tema del cibo: il 16 è stata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione e il 25 è la Giornata Mondiale della Pasta, che nel 2010 è stata riconosciuta dall’UNESCO “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Inoltre, come scriveva il celebre scrittore Angiolo Silvio Novaro: “Ottobre di vendemmia empie le tina”, cioè questo è il secondo mese della vendemmia, nel quale i contadini sono intenti a vinificare.

All’interno delle vaste collezioni del Museo Mangini Bonomi sono conservati moltissimi oggetti riguardanti il tema del buon mangiare, del bere, della pasta e della vinificazione. Questo patrimonio ci trasmette – ancora oggi – ricordi, valori e identità, essendo una profonda testimonianza della cultura e della tradizione che, da sempre, arricchisce le nostre tavole.

Su questi temi proponiamo un breve itinerario tra le nostre sale, che i visitatori potranno percorrere anche senza guida, scoprendo da soli alcuni oggetti grazie a queste nostre semplici indicazioni.

DistillatorePiano sotterraneo
Entrando nella sala 1, dietro a un grande pilastro, si scorgono diversi oggetti, tra cui una bilancia, una zangola in legno per fare il burro (inv.1185) e un grande distillatore in rame (inv. 3024) ancorato alla parete risalente al XVIII secolo, che permetteva di lavorare il succo dell’uva per ottenere alcolici, come cognac, armagnac e brandy. Sempre a parete, fissato al di sotto del distillatore, è presente un grande tappa-bottiglie ottocentesco in legno intagliato (inv. 711).
AnforaAccedendo alla sala 2, accanto al pozzo di origine altomedioevale, è esposto uno dei beni archeologici delle collezioni Mangini: un’anfora da vino (inv. 2001) di produzione italica risalente all’età tardorepubblicana (fine II-metà del I secolo a.C.): è un esemplare della tipologia “Dressel 1”, caratterizzato da un alto collo cilindrico, un ventre allungato e un fondo conico, utilizzata per il commercio di liquidi, in particolare vino, lungo le coste del Mediterraneo. Nel corso dei secoli moltissime di queste anfore sono state rinvenute in mare e questo spiega la presenza di incrostazioni sulle pareti dell’esemplare del nostro Museo.
Vetrina fiaschi impagliatiNella stessa sala, nella vetrina incassata nel muro, sono esposti contenitori per il vino ben più moderni: una piccola damigiana (inv. 2101) e fiaschi (invv. 747, 1179, 1204)  variamente rivestiti nella parte inferiore a protezione del vetro: con  paglia, vimini, giungo ed anche – la damigiana – con fascette di rame intrecciate.

Primo Piano
Nella sala A, tra i ripiani della vetrina 18, colma di oggetti che ancora oggi arredano le nostre tavole, troviamo ciotole, salsiere, portaspezie, bollitori e recipienti per uova, la maggior parte in ceramica, tra cui una bellissima formaggiera (inv. 1249) realizzata a Strasburgo nel XIX secolo, interamente dipinta a mano con graziosi e colorati passerotti cinguettanti che si appoggiano e svolazzano intorno a un esile ramoscello. Anche il manico ha un’intrigante e sinuosa forma vegetale. Chissà quali gustosi formaggi erano serviti con questo delizioso oggetto…
Addentrandoci nella sala B, nella vetrina 1 osserviamo numerosi altri oggetti legati al mondo della cucina: posate, grattugie, stampi per cialde, girarrosti, taglia-zucchero, strumenti da macellaio, piccoli forni, spremiagrumi, un alambicco e macinini da caffè.
Nel ripiano 7 (dal basso) sono presenti alcuni strumenti per la lavorazione della pasta, alimento che accomuna tutte le tradizioni culinarie della penisola. Partendo da sinistra troviamo la chitarra (inv.2866) sulle cui corde in ottone – ben tese – la pasta veniva stesa e passata con un mattarello, come quello esposto accanto (inv. 2241), dove vediamo anche un segnapasta in legno (inv. 518) col quale si decorava il pane festivo con semplici disegni geometrici. Sullo stesso ripiano possiamo notare sei rotelle e due stampi, utilizzati per ritagliare la pasta in varie forme per realizzare la tipica “pasta ripiena”, come ravioli, tortelli, anolini, agnolotti, ecc.
Nella vetrina 13 della stessa sala si trovano altri oggetti legati al mondo alimentare e vinicolo: graziose e particolari cassette e forme da burro, borracce e cavatappi. Nel ripiano 5 (dal basso) sono esposti quattordici cavatappi di ogni forma e genere, affiancati da un oggetto molto particolare: un marchio da viticoltore (inv. 3533) in ferro battuto realizzato ad Avignone nel XVII secolo, che  veniva impresso sulle botti piene di vino. Presenta tre chiavi: “logo” della produzione vinicola dell’agricoltore.
PortatappoNello stesso ripiano troviamo un curioso porta-tappi in metallo argentato (inv. 3472), datato 1880, che in cima ha un omino vestito alla francese. Sulla base è impresso il marchio del fabbricante e la scritta J.B. che per ora non ci dice nulla, ma provvederemo ad approfondire, col minuzioso lavoro di schedatura approfondita che piano piano il Museo sta attuando…

Vi lasciamo mostrandovi nel ripiano 6 (dal basso) un piccolo bariletto da tavola (inv. 913) in legno tornito, dal cui rubinetto si potevano spillare calici di buon vino! Alla salute!
La Direzione