A seguito delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, abbiamo pensato di proporre ai nostri visitatori in “visita libera” il breve itinerario che segue, fatto di pochi oggetti esemplari, tratto dal lavoro svolto per organizzare le visite guidate degli scorsi 28 e 29 settembre sul tema “Patrimonio in cammino”.
All’interno delle vaste collezioni del nostro Museo si possono individuare diversi fil rouge riguardanti il tema: viaggi di terra, di mare, mezzi di trasporto, pellegrinaggi, oggetti nati per accompagnare i viaggiatori o che – di mano in mano – trasportavano messaggi. Oggetti che ancora oggi tramettono ricordi, valori e identità e che sono testimonianza della notevole mobilità che ha caratterizzato i secoli passati, pur senza aerei e automobili.
Piano sotterraneo
Tra le molte “cose” in sala 1, consigliamo di osservare un particolare calessino a quattro ruote da pony (inv. 3364), simbolo del viaggio via terra tra il XVIII e il XIX secolo, precursore di quelle che sono state le prime automobili.
Appena dopo, nella sala 3, è esposto a parete un singolare cassone da marinaio (inv. 924), utilizzato durante gli spostamenti in mare. L’oggetto, molto semplice e umile, presenta sul recto del coperchio una raffigurazione a tema sacro molto sintetica: un’Annunciazione affiancata da due vasi fioriti con gli astri sullo sfondo. Sembrerebbe una scena dipinta da un marinaio anonimo che, in momenti di tranquillità e riposo dal lavoro, si è immedesimato “pittore”.
Sempre a parete, fissato al di sopra del cassone citato, si trova il coperchio ligneo dipinto di un altro cassone (inv. 922) con una scena di paesaggio marittimo dominato da un vulcano. La città raffigurata è forse il capoluogo partenopeo o Catania: è difficile identificare con certezza il luogo, ma sicuramente è un chiaro ricordo delle origini di un secondo marinaio “pittore”, in un momento di nostalgia di casa.
Primo piano
Salendo al primo piano, nella sala A, è possibile vedere numerosi oggetti, tra i quali, nella vetrina 16 (ripiano 7 dal basso), un piccolo porta messaggi (inv. 2767) decorato in maniera raffinata e minuziosa, atto a trasportare foglietti con notizie importanti o, forse, messaggi d’amore.
Nella adiacente vetrina 2 (ripiano 1 dal basso), è interessante osservare un’elegante e pratica borsa in cuoio nero porta necessaire (inv. 623), rivestita internamente in cuoio rosso e contenente 21 oggetti da toilette: spazzole, vasetti, flaconi e tanti altri ancora, realizzati con preziosi materiali come cristallo, argento e avorio. Tutti gli oggetti recano l’incisione “S.I.”, sigla di Sironi Irene, famosa prima ballerina del Teatro Imperiale dell’Opera di Vienna di inizio Novecento e zia della moglie del fondatore del nostro Museo, chiamata familiarmente “zia Gigia”.
Nella sala B, fra gli strumenti musicali della vetrina 19, suggeriamo di osservare la ghironda (inv. 3065) esposta nel ripiano 3, dal basso: si tratta di uno strumento nato nel medioevo e conosciuto grazie ai mendicanti che si spostavano di città in città in cerca di fortuna. Solo successivamente, questo strumento, introdotto negli ambienti aristocratici francesi, divenne un vero e proprio status symbol nobiliare. Il nostro esemplare, realizzato dal liutaio francese Joseph Bassot, attivo fra Sette e Ottocento, è decorato finemente, come un secondo esemplare, dello stesso liutaio, conservato nel Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano.
Infine, spostandoci nella sala C, è possibile farsi una più chiara idea del viaggio spirituale dei pellegrini, osservando i molti oggetti tipici che ne identificano l’iconografia, soprattutto le conchiglie. Nella vetrina 4 (ripiano 3 dal basso) vale la pena osservare la raffinata (inv. 57) in argento e madreperla con incise due minuziose ed eleganti raffigurazioni sacre: sul recto un’Ultima Cena e sul verso un San Giovanni Evangelista.
Siamo arrivati alla conclusione di questo breve itinerario tra le nostre sale, il secondo che vi proponiamo sul Blog. Nel riprendere le attività, nel prossimo autunno la proposta di brevi itinerari tematici potrà diventare una sorta di “rubrica” periodica, per continuare ad invitare i nostri nuovi o abituali visitatori a scoprire insieme a noi le tante storie racchiuse nella vasta raccolta di Emilio Carlo Mangini!
La Direzione
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